L’oro: bene rifugio per eccellenza in tempi di guerra

Pubblicato il 21-03-2024

Gli avvenimenti recenti – la pandemia, le tensioni a livello internazionale - hanno mostrato ancora con maggiore evidenza quanto l’oro sia un bene rifugio, soprattutto in tempi di guerra. Anzi, come sia il bene rifugio per eccellenza.
Il suo valore aumenta, diminuisce, subisce bruschi cali o innalzamenti nell’arco di due giorni (quanto successo all’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina ne è l’esempio lampante), ma non svanisce mai. Possedere oro è dunque una sicurezza. Si tratta di un metallo che è riuscito a imporsi come ‘il bene superiore’, più forte del denaro, più forte di qualsiasi altra moneta sulla faccia della Terra. Ogni Nazione del mondo, infatti, possiede delle riserve auree nelle proprie banche. Questo significa che, in caso di estremo bisogno, l’oro può essere scambiato con facilità per affrontare una crisi economica. E lo sa bene chi in questi mesi, anzi in questi anni, difficili si è trovato a vendere una parte dei propri beni ad un prezzo altissimo. Riuscendo così a fronteggiare le enormi spese dettate dalla crisi economica e politica.
Con la guerra in Ucraina il metallo giallo ha raggiunto infatti livelli record, con una quotazione che ha toccato i 60 €/gr (1960 $/oz). Un prezzo che non era mai stato raggiunto, nemmeno con lo scoppio della pandemia. Basti pensare che, già prima di questa impennata dovuta alla guerra, negli ultimi 20 anni il prezzo dell'oro era salito del +544%, e solo negli ultimi 2 anni il suo valore è salito del +71%.
Uno dei risultati della guerra è stata proprio la corsa all’oro, che si riconferma così sempre più il bene rifugio per antonomasia.

Monete e lingotti d'oro
Monete e lingotti d’oro: il bene rifugio per eccellenza.

Ma perché il valore dell’oro è salito così tanto?

Oro bene rifugio in tempi di guerra
La guerra in Ucraina.

Il valore dell’oro durante un periodo di crisi, pandemia o guerra, sale perché i grandi investitori che lavorano nel mondo finanziario cercano di mettere al sicuro i propri investimenti proprio attraverso il metallo giallo. La guerra della Russia contro l'Ucraina ha alimentato la corsa all'oro sui mercati finanziari e delle materie prime, come purtroppo accade quasi sempre in occasione di forti tensioni geopolitiche internazionali, e come in parte era successo anche nei mesi iniziali della pandemia. L'oro, infatti, che all'inizio di febbraio 2022 si muoveva ancora sotto quota 1.800 dollari l'oncia, il 24 del mese, giorno dell'invasione russa vera e propria, ha effettuato una fiammata fino a oltre 1.960 dollari, per poi avvicinarsi nei primi giorni di marzo a 1.950 dollari. In questo modo l'oro si è confermato ancora una volta un "bene rifugio", o "safe haven" (porto sicuro) nel gergo statunitense, che può offrire riparo in tempi di tempesta. Inoltre bisogna ricordare che se l’oro è così importante è anche perché si tratta di una risorsa limitata sul nostro pianeta. Essendo relativamente raro e particolarmente ricercato in tempi di crisi, il suo valore tende a crescere proprio durante questi ultimi.

Kharkiv, la città distrutta dai bombardamenti russi
Kharkiv, la città distrutta dai bombardamenti dei russi. (La Stampa)

L’impatto della guerra in Ucraina sull’economia

L’impatto della guerra in Ucraina sull’economia è stato pesante. Volendo semplificare potremmo riassumere con petrolio, gas, nichel, alluminio e oro alle stelle. Con la guerra in Ucraina sono infatti crollate le Borse, ma sono volati i prezzi delle materie prime, con quotazioni record.
Subito dopo l'attacco russo all'Ucraina si sono infatti impennati i prezzi di petrolio, gas, oro, nichel e acciaio e le borse hanno virato in negativo. Ha aperto in ribasso anche quella di Milano. Il petrolio è salito ancora, per non parlare dei rincari sul gas.
Come dicevamo prima, prezzi record anche per l'oro, del quale la Russia è il terzo produttore, che ha raggiunto i massimi da 13 mesi, con 1.948 dollari l'oncia, con un aumento del 2,5%. La Russia è terzo produttore mondiale anche del nichel, utilizzato sopratutto per costruire le batterie delle auto, il cui prezzo è arrivato a 25.055 dollari a tonnellata, il record negli ultimi dieci anni. Infine balzo in avanti per l'alluminio che, a oltre 3.399 dollari la tonnellata, supera il record del 2008.

Ma investire in oro è sicuro?

Lingotti d'oro
Lingotti d'oro da investimento.

Per rispondere basta dire che le banche centrali non si fidano di sé stesse e comprano oro. Le riserve di oro delle banche centrali continuano infatti a crescere. Sono dati che parlano chiaro: i governatori diffidano delle loro stamperie di denaro e affidano all'oro la sicurezza di cui hanno bisogno.
Dunque sì, investire in oro è sicuro. O almeno è più sicuro rispetto a possedere denaro.
Proprio nei momenti di crisi cresce la sfiducia nel sistema finanziario internazionale “dollaro-centrico”. Poiché la Federal Reserve stampa biglietti verdi senza più grande attinenza con l’economia americana, al fine di tenere bassi i costi del crescente debito pubblico e privato, una parte sempre più grande del pianeta si chiede se il dollaro abbia realmente valore e, soprattutto, se lo avrà anche in futuro. In pratica, una parte delle banche centrali stampa moneta e un’altra reagisce aumentando le tonnellate di oro tra le riserve, così da non trovarsi impreparata dinanzi a un possibile cambio di scenario nei prossimi decenni.
Anche per i piccoli investitori dunque investire in oro rappresenta una sicurezza.
Oggi infatti gli investitori acquistano oro principalmente come copertura contro i disordini politici e come asset da comprare in caso di inflazione.

Comprare oro è una forma di investimento conveniente e sicura, soprattutto quando la situazione economica a livello globale affronta delle crisi e quindi tende a precipitare: in questo caso infatti il valore dell'oro aumenta considerevolmente.
Ne deriva il fatto che dovremmo sempre considerare di investire in oro fisico per diversificare i nostri risparmi e abbassare i rischi degli investimenti, e che per avere la massima resa dovremmo farlo in relazione all'andamento del mercato dell'oro e quindi delle sue oscillazioni. Va detto, però, che l'oro è un investimento sicuro proprio perché conserva il suo valore nonostante l'oscillazione delle quotazioni. Il valore può infatti essere più alto o più basso in base ai tempi che corrono, e se riusciamo ad acquistare ad un prezzo minimo e rivendere ad un prezzo massimo otteniamo la massima resa possibile dal nostro investimento, ma comunque anche nella peggiore delle ipotesi - quella di un crollo in borsa - l'oro avrà sempre un valore. Certo, sarà più basso, ma ci sarà. Possiamo dire lo stesso del denaro?

Per questo possedere oro è una sicurezza.

Il prezzo dell'oro fisico oscilla continuamente in funzione degli scambi che avvengono sul mercato e pertanto genera un andamento nel corso degli anni che può tendere a salire oppure a scendere. Nell'ultimo periodo storico gli investimenti in oro sono cresciuti e il valore dell'oro fisico è aumentato esponenzialmente al punto da rappresentare un ottimo risultato per coloro che avevano acquistato quantità d'oro rilevanti.

Se l’oro è così gettonato è senza dubbio anche per il suo essere estremamente versatile o, potremmo dire, per l’economia circolare che lo riguarda. Se ci si sta chiedendo quando comprare oro o se è il momento giusto per comprare oro, la risposta è sì, il momento migliore per comprare oro è oggi. Ma lo sarà anche domani.

È sempre il momento giusto per comprare oro!

Proprio per evitare l'impatto delle oscillazioni a cui è soggetto il mercato di compravendita di oro fisico, una buona strategia potrebbe essere proprio quella di investire stabilmente in oro dedicando all’accumulo di quest’ultimo un importo da stanziare periodicamente.
La tendenza sul lungo periodo è positiva anche perché l'oro fisico è un bene scarso per definizione e assolutamente sempre richiesto: pertanto nel medio/lungo periodo ti troverai inevitabilmente con una plusvalenza interessante.

E quando non conviene investire in oro, vendilo! L’oro è un investimento che non va mai perso. Parlavamo del suo essere estremamente versatile… beh, l’economia intorno al metallo giallo è circolare, non si ferma mai. Si compra, si vende, si ricompra, si rivende. Il tutto con estrema facilità.
Ecco perché è sempre il momento giusto per investire in oro.

Monete d'oro
Diversi tipi di monete d'oro.

Come fare per investire in oro?

Esistono vari modi per investire in oro. Ognuno di questi presenta specifiche peculiarità che si accompagnano a vantaggi ed altrettanti svantaggi. Oltre a dover scegliere se investire in lingotti o monete, la distinzione che va fatta a monte riguarda la scelta di investire in oro fisico oppure in fondi.

Investire in oro fisico

Krugerrand sudafricano
Il Krugerrand sudafricano, una delle prime moneta da investimento. Foto tratta da The Royal Mint.

Il metodo più classico e intuitivo per investire in oro prevede l'acquisto diretto di monete e lingotti. È anche il metodo con il quale si è più autonomi, perché in ogni secondo si può decidere se rivendere il proprio investimento, avendolo in mano. Ma se questo è senza dubbio un pro, c’è da dire che non mancano i contro. L'inconveniente è infatti che un simile investimento richiede spazio fisico, come una cassaforte o una cassetta di sicurezza (o, se preferite, una stanza a mo’ di piscina, in stile zio Paperone), per la custodia del bene. Non bisogna dimenticare infatti che possedere oro in casa, specialmente se non ben custodito, in questi tempi difficili non sarebbe la soluzione più sicura.

Se si decide di investire in oro fisico, c'è un'ulteriore scelta da fare. Ovvero se investire in monete o lingotti. Anche in questo caso ognuna delle scelte porta con sé una serie di peculiarità, unite a vantaggi e svantaggi (ammesso che davvero si possano definire svantaggi). Nello specifico bisogna considerare che esistono due tipi di monete: le monete da investimento (bullion) e le monete da collezione. Le bullion si comportano come dei veri e propri lingotti, differendo da questi ultimi soltanto per la forma e il design. Le monete da collezione seguono invece due diversi mercati. In loro si accompagna sia il valore dell'oro contenuto, che il loro valore numismatico. Le monete da collezione sono infatti monete d'oro a produzione limitata, spesso celebrative di avvenimenti importanti oppure dedicate a personaggi storici o mitologici; al di là del valore dell'oro, che conservano sempre e che è legato alla borsa, il loro valore numismatico può dunque aumentare nel corso del tempo, in relazione alla rarità e alla richiesta. Lo "svantaggio" in questo caso risiede nella difficoltà insita nel vendere un pezzo da collezione raro, dall'indubbio valore affettivo.

Investire in fondi

L'alternativa all'oro fisico è rappresentata dai fondi. Tra questi ci sono gli Etf (Exchange traded fund) e gli Etc (Exchange traded commodity), vale a dire strumenti di investimento passivi che replicano l'andamento del metallo prezioso attraverso l'acquisto concreto di oro fisico.

Nello specifico gli exchange-traded fund (noti con la sigla ETF) sono un tipo di fondi d'investimento quotati in borsa, a responsabilità limitata per i soci che vi partecipano con la compravendita di azioni; hanno la peculiarità di essere a gestione passiva poiché si legano a un indice azionario preesistente o simili. Una exchange-traded commodity (ETC) è invece uno strumento finanziario ibrido (contratto derivato), emesso da società Special Purpose Vehicle (SPV) a fronte dell'investimento diretto nelle materie prime fisiche (ad esempio l'argento, l'oro, il palladio e il platino) o, più spesso, in contratti derivati sulle materie prime (beni coloniali, bestiame, fonti energetiche, materie agricole, metalli industriali e metalli preziosi). Il prezzo degli ETC è pertanto legato direttamente o indirettamente all'andamento del sottostante, esattamente come il prezzo degli ETF è legato al valore dell'indice a cui fanno riferimento.
Gli ETC assicurano un semplice ed immediato accesso ad una vasta gamma di commodity e sono quotati nelle più importanti borse europee.
Tra i fattori di rischio vi sono però la possibilità che il prezzo dell'ETC scenda intaccando il capitale, il rischio cambio (sono quotati in dollari americani) e la probabilità che la quotazione dell'ETC non segua il prezzo corrente (spot) della materia prima se collegata a contratti su prezzi futuri (futures).

Riassumendo gli ETF e gli ETC sull’oro sono dunque fondi che replicano il prezzo di una materia prima, l’oro appunto. Gli ETF Gold sono dei titoli quotati in borsa che si comportano, in larga parte, come fondi comuni di investimento. Un ETF replica un paniere di beni, che nel caso in questione è una materia prima: l’oro. Questo significa che non c’è la possibilità di inserire all’interno del portafoglio del fondo altri tipi di titoli.

ETF o ETC sull’oro: che differenza c’è?
I fondi passivi sull’oro sono strumenti che investono su una materia prima e quindi fanno parte della famiglia degli ETC (Exchange Trade Commodity). Tra ETF ed ETC esistono alcune differenze tecniche su come viene coperta l’esposizione e sulla struttura legale del fondo, ma per quanto concerne l’investitore le differenze sono trascurabili: entrambi i fondi tracciano l’andamento della materia prima. Per questo spesso ci si riferisce indistintamente a ETF e ETC.

Lingotti oro grezzo
Lingotti d'oro.

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