Se si eredita dell'oro ci sono tasse da pagare?

Pubblicato il 23-01-2025

Abbiamo già affrontato l'argomento "tasse sull'oro da investimento" in questo articolo. È senza dubbio un argomento che suscita grande interesse, oltre ad essere complicato, al punto che spesso tende a spaventare gli investitori, soprattutto quelli alle prime armi. Per questa ragione oggi ci troviamo ad approfondire un altro aspetto, legato all'oro ereditato. Ovvero quali sono le tasse da pagare in caso di successione, ovvero se qualcuno eredita dell'oro.

L'oro: un bene prezioso tramandato di generazione in generazione

Si tratta infatti di una tradizione consolidata ormai da moltissimo tempo. L'oro per una serie di motivi rappresenta uno di quei tesori preziosi che si tramandano di generazione in generazione, che si tratti di monili appartenuti ai nostri avi, come collane, anelli, bracciali, orecchini, o che si tratti di monete e lingotti da investimento. La tradizione vuole che passino a figli e nipoti. Ma vi ti sei mai chiesto se in caso di oro ereditato si devono pagare delle tasse? Bene, allora sei nel posto giusto. In questo articolo cerchiamo di fare un po' di chiarezza.

Ma se si eredita dell'oro ci sono tasse da pagare?

Allora, innanzitutto bisogna dire che l'oro ereditato rientra nel patrimonio soggetto a successione, dunque come tale deve essere dichiarato nella dichiarazione di successione. Quest'ultimo è un documento obbligatorio che va presentato entro 12 mesi dalla data del decesso del nostro parente che ci ha lasciato un'eredità. Infatti con l’art. 2, commi da 24 a 54 del D. Lgs. 3 ottobre 2006 n. 262, sono state reintrodotte nell’ordinamento impositivo nazionale, con alcune modifiche rispetto alla normativa previgente, l’imposta sulle successioni e donazioni che erano state abrogate con la legge 18 ottobre 2001 n. 383. E con la reintroduzione dell’imposta di successione, è ritornato in vigore l’obbligo di presentare la dichiarazione di successione.

Ma come faccio a dichiarare il valore dell'oro?

Il valore da dichiarare dell'oro è quello di mercato al momento dell'apertura della successione, in caso di monili. Nel caso specifico dell'oro da investimento, invece, questi devono essere valorizzati al prezzo di mercato del giorno del decesso. In ogni caso, così come quando acquistiamo oro, è importante conservare, qualora l'avessimo a disposizione, la documentazione relativa all'acquisto originario dell'oro da parte del nostro parente defunto, poiché potrebbe essere utile per dimostrare la provenienza dell'oro da investimento.

E come vengono calcolate le tasse sull'oro ereditato?

Calcolare le tasse sull'oro ereditato è semplice. L'imposta di successione si applica sul valore complessivo dell'eredità e varia in base al grado di parentela con il defunto. Dunque:

  •  Coniuge e parenti in linea retta, ovvero i figli: è prevista un'aliquota del 4% sul valore eccedente 1 milione di euro per ciascun beneficiario. Se il valore rimane entro il milione di euro, non c'è nessuna aliquota;
  • Fratelli e le sorelle: l'aliquota è del 6% per ogni beneficiario se il valore eccede i 100.000 euro. Si è esenti invece fino a quella cifra;
  • Altri parenti fino al quarto grado: in questo caso si applica l'aliquota del 6% senza franchigia;
  • Soggetti diversi: in caso di qualunque persona che non sia un parente, si applica l'aliquota dell'8% senza franchigia.

Dunque, facendo ordine: l'oro ereditato va dichiarato, e va dichiarato il valore al momento della successione, rispetto al quale andremo a pagare l'imposta di successione. A questo punto possiamo parlare delle tasse da pagare in caso di vendita.

Per quanto riguarda i gioielli, la loro vendita occasionale da parte di privati non è soggetta a tassazione se non configura un'attività commerciale abituale. Tuttavia, è consigliabile conservare la documentazione della successione e della vendita per dimostrare la provenienza dei beni e la natura occasionale della cessione.

Per quanto riguarda invece la vendita di oro da investimento, come abbiamo spiegato in questo articolo, non è soggetta a IVA, ma può generare una plusvalenza tassabile se il valore di vendita è superiore a quello d'acquisto.  In caso di plusvalenza si paga un'aliquota del 26%.

Ebbene, in caso di successione succede la stessa identica cosa

Solo che invece del valore di acquisto, viene tenuto in considerazione il valore dichiarato nella successione. Dunque, se in caso di vendita ho una plusvalenza rispetto al valore di successione, devo pagare un'aliquota del 26% su quella plusvalenza. Questo ovviamente vale nel caso in cui ho tutta la documentazione attestante il valore dell'oro, che in caso di oro personale equivale alla fattura di acquisto, mentre in questo caso equivale alla documentazione relativa alla successione. Il valore dell’oro indicato in sede di dichiarazione di successione assume infatti rilevanza quale “costo fiscale di acquisto” dell’erede.

Così, in caso di vendita dell’oro da parte dell’erede, la plusvalenza - tassabile ad aliquota del 26% - deve determinarsi dalla differenza tra il corrispettivo di vendita dell’oro e il valore attribuito allo stesso nella dichiarazione di successione.

Dunque, sembrava un argomento davvero ostico, più di quanto lo sia in realtà. In ogni caso speriamo vivamente di aver fatto un po' di chiarezza.

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