L'oro in India, una tradizione millenaria

Pubblicato il 22-05-2025

L’oro occupa un posto di rilievo nell’economia, nella cultura e nella storia dell’India. Considerato simbolo di purezza, ricchezza e potere, l’oro è profondamente radicato nella vita quotidiana del popolo indiano, assumendo un ruolo centrale in cerimonie religiose, matrimoni e investimenti. Tuttavia, nonostante l’enorme domanda interna, l’India non è un grande produttore d’oro: i suoi giacimenti sono infatti limitati rispetto ad altri giganti mondiali.

I giacimenti d’oro in India

Le principali miniere d’oro attive in India si trovano negli Stati di Karnataka, Andhra Pradesh e Jharkhand. Storicamente, la miniera di Kolar, nel Karnataka, era tra le più produttive del mondo, ma è stata chiusa nel 2001 a causa dell’esaurimento delle riserve economicamente estraibili. Attualmente, le operazioni più rilevanti si svolgono nella miniera di Hutti (sempre in Karnataka), che è una delle poche miniere d’oro indiane ancora attive.

Secondo dati del Geological Survey of India (GSI), il paese possiede riserve d’oro stimate attorno alle 700 tonnellate, ma la maggior parte di queste non è facilmente estraibile con le tecnologie attuali o economicamente conveniente. Per questo motivo, la produzione annua indiana è relativamente bassa, attestandosi intorno a 1,5-2 tonnellate all’anno, una quantità molto limitata rispetto al fabbisogno nazionale. (Se invece ti stai chiedendo quanto oro possiedono i vari Paesi sotto forma di riserve auree, ne abbiamo parlato in questo articolo).

L’oro nella cultura e nella società indiana

L’India è il secondo maggior consumatore d’oro al mondo, subito dopo la Cina. Si stima che le famiglie indiane possiedano complessivamente oltre 25.000 tonnellate di oro, la più grande riserva privata del pianeta. La domanda annuale si aggira mediamente sulle 700-800 tonnellate, principalmente sotto forma di gioielli.

L’oro è visto come un bene rifugio e un investimento sicuro, ma anche come simbolo di status sociale e benedizione divina. Nei matrimoni indiani, ad esempio, la dote in oro è una tradizione ancora molto diffusa, e durante le festività religiose – come Diwali o Akshaya Tritiya – è consuetudine acquistare oro come auspicio di prosperità. Ma vediamo più nel dettaglio quali sono i principali utilizzi dell'oro in India. (A proposito, in questo articolo abbiamo parlato di quali sono tutti gli utilizzi dell'oro).

In India, l'oro ha un'importanza culturale, religiosa ed economica molto profonda. Viene utilizzato per vari scopi:

  1. Gioielli: È il principale utilizzo dell’oro in India. La maggior parte delle famiglie indiane possiede gioielli in oro, specialmente in occasioni come matrimoni, festività (come Diwali o Akshaya Tritiya), e altre cerimonie religiose. È simbolo di ricchezza, status e tradizione.
  2. Investimento: L’oro è considerato un bene rifugio. Molti indiani lo acquistano come forma di risparmio o protezione contro l’inflazione. È comune anche l'acquisto di monete d’oro o lingotti.
  3. Doti matrimoniali: In molte regioni indiane, l’oro viene offerto come parte della dote al momento del matrimonio. Nonostante la pratica della dote sia ufficialmente illegale, la tradizione culturale persiste.
  4. Riti religiosi e oggetti sacri: L’oro è largamente usato nei templi (per idoli, ornamenti sacri e decorazioni) e nelle offerte religiose. Alcuni templi, come il Tempio di Tirupati o il Tempio d'Oro di Amritsar, hanno enormi quantità d'oro.
  5. Garanzia per prestiti: Molti indiani usano l’oro come collaterale per ottenere prestiti bancari o da finanziarie.
  6. Moda e status sociale: Oltre al valore economico, indossare oro è un segno visibile di prestigio sociale, soprattutto durante eventi pubblici e familiari.

L’India è uno dei maggiori consumatori di oro al mondo proprio per questa combinazione unica di significati culturali, spirituali ed economici.

Harmandir Sahib, il tempio d’oro indiano
Harmandir Sahib, il tempio d’oro indiano

Il ruolo dell’India nel mercato globale dell’oro

Dunque, dicevamo che l'India non è un grande produttore d'oro. Nonostante questo è uno dei principali attori nel mercato globale dell’oro, non per la sua produzione, ma per il volume della sua domanda, dato proprio - come dicevamo pocanzi - da questa combinazione unica di significati culturali, spirituali ed economici. Le importazioni d’oro indiane influenzano significativamente i prezzi globali. Poiché la produzione interna è minima, la quasi totalità dell’oro consumato in India viene importata, soprattutto da paesi come la Svizzera, gli Emirati Arabi Uniti e il Sudafrica.

Il governo indiano ha cercato di ridurre la dipendenza dalle importazioni introducendo politiche come il Gold Monetisation Scheme e promuovendo il settore della raffinazione interna. Inoltre, per contenere il disavanzo commerciale, sono stati imposti dazi doganali variabili sull’importazione di oro.

Una tradizione millenaria dall'enorme impatto

Insomma, l’India, pur non essendo un grande produttore d’oro, ha un impatto determinante sul mercato mondiale per via della sua enorme domanda. L’oro continua a rappresentare per gli indiani non solo un bene economico, ma anche un legame profondo con tradizioni, spiritualità e identità culturale. E questa è soltanto la situazione attuale. In un contesto di risorse limitate e crescente domanda, il futuro dell’oro in India potrebbe infatti passare attraverso innovazioni nella raffinazione, iniziative di riciclo e una maggiore partecipazione del settore formale.

Curiosità

In foto il tempio d’Oro indiano, un tempio Sikh situato nella località di Amritsar, nello stato del Punjab. È considerato dai sikh il tempio più sacro della loro religione e un luogo di pellegrinaggio in cui recarsi almeno una volta nella vita per pregare e offrire le proprie suppliche, oltre ad essere divenuto attualmente un’attrazione turistica di livello mondiale.

Il tempio è maggiormente conosciuto nel mondo occidentale come il “tempio d’Oro”, sebbene sia possibile trovarlo tradotto come il “tempio d’Oro di Amritsar”. Il suo vero nome è quello di Harmandir Sahib, che significa letteralmente “tempio di Dio”.

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