Se ne sente spesso parlare (e lo abbiamo fatto anche noi in questo articolo): a differenza di molti altri metodi di investimento l’oro è un bene tangibile controllato dalle banche centrali, al punto che il suo valore è stato usato come base per le valute di molti stati in vari periodi storici. Questo sistema era noto come Gold Standard.
Ma cos’è il Gold Standard (conosciuto in italiano come sistema aureo)?
Semplice: il Gold Standard, o sistema aureo, è un sistema monetario monometallico, nel quale la base monetaria è data da una quantità fissata d'oro. Ovvero, per dirla in poche parole, è un sistema monetario nel quale le banconote vengono stampate in base alla quantità d’oro detenuto.
A voler andare nello specifico prima di tutto bisogna dire che si possono distinguere tre casi di sistema monetario monometallico.
- Quello in cui l'oro viene usato direttamente come moneta, e in questo caso si parla di circolazione aurea;
- Quello in cui il denaro utilizzato equivale ad una cartamoneta completamente convertibile in oro, poiché il valore in oro della moneta emessa è pari alla quantità di oro conservata dalla banca centrale, e in questo caso si parla di Gold Standard;
- Quello in cui le banconote sono convertibili soltanto parzialmente, poiché il valore della quantità di banconota emessa equivale ad un multiplo del valore dell'oro posseduto da quello Stato, e qui si parla di circolazione cartacea convertibile parzialmente in oro.
Infine bisogna dire che se una moneta è convertibile in un'altra moneta, a sua volta convertibile in oro, si parla di Gold Exchange Standard.
L’oro è stato infatti utilizzato come riserva di ricchezza e sistema di scambio per migliaia di anni. Sì, c’è stato davvero un tempo in cui le valute erano sostenute dall’oro. In realtà spesso le valute erano sostenute sia dall’oro che dall’argento, e questo sistema era chiamato standard bimetallico, anche se poi l’oro ha finito per prevalere… e si continuò dunque con il Gold Standard.
In questo articolo ci concentriamo sul Gold Standard. Ma vediamo un po’ di storia.
Il primo Stato ad adottare questo sistema monetario fu il Regno Unito. Dal 1815 conservò poi uno standard bimetallico, nel quale le banconote erano sostenute non soltanto dall'oro, ma dall'oro e dall'argento, appunto, come stavamo dicendo. L’oro era tuttavia sopravvalutato dalla Zecca, pertanto a poco a poco finì per rimpiazzare del tutto l’argento.
Durante le guerre napoleoniche la Banca d'Inghilterra, sotto la spinta del governo, iniziò a rifiutarsi di pagare oro e argento in cambio delle proprie banconote. Il Paese non aveva dunque più alcuno standard monetario e la cartamoneta era inconvertibile. Alla fine delle guerre però il governo decise di ritornare a uno standard metallico, scegliendo però stavolta soltanto l'oro, nonostante la moneta fosse ancora chiamata sterlina (così come lo è tutt'ora). Il nome di quella che è poi diventata - e che rimane tutt'ora la moneta da investimento più conosciuta al mondo - deriva infatti da pound of sterling silver.
Ad ogni modo, per tornare al nostro discorso, esisteva un tempo in cui le persone potevano scambiare diverse valute (come ad esempio il dollaro) con l’oro. Ovvero potevano scambiare un pezzo di carta (una cartamoneta) con l’oro. Se prima infatti le monete d’oro venivano utilizzate direttamente per acquistare beni e servizi (circolazione aurea), col passare del tempo le persone iniziarono a custodire le proprie monete d’oro in depositi. E ad acquistare beni e servizi con dei pezzi di carta legati al valore di quelle monete d’oro (Gold Standard).
Ma perché il Gold Standard è stato abbandonato?
La risposta è più semplice di quanto si creda. Il Gold Standard è stato abbandonato perché – al contrario delle banconote, che possono essere stampate senza alcun limite in base alle esigenze - le riserve d’oro non sono illimitate. Al mondo non c’è infatti abbastanza oro per soddisfare la richiesta di beni e servizi, nonché per coprire la quantità di denaro in circolazione. Dunque ne consegue che il sistema monetario non poteva rimanere legato all’oro.
È questo il motivo principale per il quale dal 1971 il Gold Standard è stato abbandonato.
C'è da dire infatti che proprio a causa della limitata quantità d'oro esistente, il Gold Standard era un sistema piuttosto vincolante, perché l'emissione della moneta era limitata alla quantità d'oro esistente! Ne viene spontaneo che non si poteva emettere più moneta, in caso di bisogno.
Adesso invece le banche centrali sono libere di combattere le crisi stampando carta moneta e accumulando deficit quando necessario. E secondo molti economisti questo sistema ha permesso di evitare o di contenere diverse crisi economiche. Anche perché, come abbiamo spiegato in questo articolo, l’oro è il bene rifugio per eccellenza nei periodi di crisi. Tende dunque ad avere l’effetto opposto, perché le persone durante le crisi finanziarie o comunque durante i periodi di incertezza tendono ad accumulare oro. E la sua quotazione sale alle stelle.
Oggi la quantità di denaro in circolazione non è fissa. Le banche centrali possono infatti stampare banconote in forma illimitata, in base alle esigenze.
Ma allora come funziona il sistema monetario attuale?
Le valute cosiddette flat, in vigore al giorno d'oggi, non sono sostenute da nulla di tangibile. Il loro valore è puramente arbitrario ed è appeso ad altri parametri, come la fiducia. Non a caso si dice che ora si usano monete fiduciarie, ovvero sistemi monetari basati sulla fiducia e sostenuti dalla forza del governo che emette la moneta.
In poche parole il valore di un sistema monetario che, lo ripetiamo, è puramente arbitrario, è garantito dal governo che lo ha emesso. Allora più uno stato è potente e gode di fiducia, più la sua valuta sarà forte e credibile. Così sono gli Stati Uniti a garantire quanto vale il dollaro, è il Regno Unito a garantire quanto vale la sterlina, è l’Europa a garantire quanto vale l’euro, e così via.
Il valore di una valuta rispetto a un altra dunque non è fisso, ma fluttua continuamente. Ad esempio in questo momento siamo in un periodo in cui l’euro è leggermente più alto rispetto al dollaro, e sono in pochi a saperlo. Nell’immaginario collettivo infatti il valore del dollaro rimane un punto di riferimento a cui guardare, e si è sempre convinti che valga di più dell’euro. La stabilità del suo valore è però l'aspetto più importante di una valuta; da questa ne deriva l'affidabilità: le persone devono poter fare affidamento su quella valuta.
Bisogna dunque stare sempre attenti a rimanere in determinati parametri: e anche se ipoteticamente e tecnicamente si potrebbe fare, effettivamente non si può stampare denaro in forma illimitata, altrimenti crescerebbe l’inflazione. Ma non si può neanche avere poca moneta in circolazione, altrimenti l’economia non crescerebbe. Le banche centrali sono dunque sempre impegnate a mantenere l'equilibrio, cercando nello specifico di rimanere nel target inflazionistico del 2%.
Ma allora qual era il vantaggio di avere un Gold Standard?
Se era così vincolante, c'erano dei vantaggi di avere un Gold Standard? La risposta è certo. Uno dei vantaggi più immediati e tangibili era la presenza di cambi fissi tra le monete. Il valore delle monete in quel caso non dipende infatti dalla domanda e offerta delle stesse, ma dalla quantità di oro sottostante.
Si contrappone però, come detto prima, il problema di gestire i deficit commerciali, che si verificano quando un Paese acquista da un altro beni e servizi in valore superiore al valore delle vendite. In questo caso si verifica una sorta di effetto molla: per ovviare al problema infatti la soluzione più adottata prevede che il Paese dal quale l'oro fuoriesce debba ridurre proporzionalmente la quantità di moneta, con conseguenti effetti deflattivi (diminuzione dei prezzi e dei salari). Al contrario il Paese che riceve in pagamento l'oro aumenterà la quantità di moneta, con effetti espansivi e inflazionistici. La maggiore domanda provocherà maggiori importazioni e l'aumento dei prezzi ridurrà le esportazioni.
Per farla breve, senza inabissarci troppo in tecnicismi ostici, gli effetti negativi di questa soluzione sono particolarmente gravosi, soprattutto per i ceti deboli della popolazione, che subiscono il calo dei salari e l'aumento dei prezzi dei beni importati.
Insomma, se il Gold Standard è stato abbandonato da più di 50 anni, ci sarà pure un motivo valido.